Un borgo abbandonato usato come perfetto set cinematografico
L’antico centro di Canale Monterano era collocato sull’apice di un pianoro tufaceo delimitato da due forre realizzate dal Fiume Mignone e dal Torrente Bicione. La zona è impreziosita dalla presenza di tombe etrusche, ricoperte da una fitta vegetazione, animata ancora oggi da polle di acqua sulfurea.
Il paese, di fondazione etrusca, già spopolato per la malaria sullo scorcio del XVIII secolo, fu definitivamente abbandonato in seguito alle devastazioni operate dalle truppe francesi nel 1799 che portarono la popolazione superstite a trasferirsi nel vicino paese di Canale Monterano. Monterano custodisce rovine di case medievali, del Palazzo Baronale, della chiesa di San Bonaventura, eseguita da Mattia De’ Rossi su disegno del Bernini. Si accede all’area abbandonata in corrispondenza dei resti di un acquedotto romano, che ancora oggi si conserva con doppio livello di arcate. Si prosegue verso sinistra fino ad arrivare al grande spiazzo davanti la chiesa dove si trova la copia della bellissima fontana a base ottagonale del Bernini (l'originale si trova in Piazza del Campo a Canale Monterano). Sulla facciata del Palazzo Baronale spicca la fontana con la Statua del Leone. La fontana, detta "Capricciosissima", è stata realizzata dal Bernini sfruttando le fondamenta rocciose della struttura, con la statua del Leone alla sommità della parete raffigurata nell'atto di scuotere con una zampa la roccia per farne uscire l'acqua. Infine sono visibili i ruderi della Chiesa di San Rocco, della Porta Gradella (una delle tre di Monterano) e della Via Gradella, il campanile della cattedrale, alcuni bastioni a nord dell’abitato, i resti dell’ingresso di una cantina e alcune case costruite nei dintorni del palazzo