Un antico emporio etrusco di cui rimangono le testimonianze sulla spiaggia
L’area sacra di Pyrgi appare sulla spiaggia nera gradualmente, mentre si avanza verso il mare dopo aver lasciato alle spalle la cinta muraria posta a fortificazione dell’accampamento militare romano. Le vestigia dell’antico scalo portuale etrusco purtroppo si sono conservate a livello di fondazione, ma nonostante ciò l’importanza di questo luogo si riesce a percepire nitidamente. L’area è attualmente in corso di scavo da parte della cattedra di Etruscologia dell’università La Sapienza di Roma
Pyrgi fu uno dei più importanti scali portuali dell’antica Caere ovvero l’attuale Cerveteri, aperto ai traffici del Mediterraneo, frequentato da navigatori e commercianti greci e fenici dal VII secolo a.C. L’abitato etrusco si sviluppava intorno al porto e confinava con il vasto santuario-emporio, al tempo stesso centro di culto e di commercio. Gli oggetti rinvenuti ci raccontano che il momento di maggior splendore fu durante il periodo immediatamente precedente all’annessione del territorio della città etrusca e del suo porto nell’impero romano. In seguito la vita del santuario iniziò il suo declino, sebbene tracce di frequentazione dell’area siano ancora attestate ancora agli inizi del II secolo a.C. Gli scavi del santuario hanno messo in luce la topografia generale dell’area, nella quale si trovavano almeno due templi dalla ricca decorazione architettonica, detti Templi A e B, e un’area sacra denominata Area C. Attualmente di tutte queste strutture è visibile la fondazione costruita con blocchi di tufo di grandi dimensioni. Il più importante e prezioso rinvenimento è sicuramente relativo alle Lamine d’oro deposte in un piccolo vano rettangolare annesso al tempio B. Nelle iscrizioni delle lamine viene commemorata la dedica di un luogo di culto a una divinità chiamata Astarte in fenicio e Uni in etrusco. Testimonianza inequivocabile della solita alleanza e fratellanza tra i due popoli. Attualmente gli originali sono esposto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.