Il trionfo dell'acqua
La fontana progettata dall’architetto Luigi Vanvittelli, illustre esponente del Neoclassicismo italiano, celebra il ritorno dell’acqua al porto di Civitavecchia. Il primo acquedotto realizzato per Centumcelle in occasione della realizzazione del porto da parte di Apollodoro di Damasco ha previsto anche la costruzione di un acquedotto, che dalle sorgenti dei monti della Tolfa rifornì la città. Alla fine del Seicento Il Papa Innocenzo XII riuscì a riattivare il vecchio acquedotto di Traiano.
Con una suggestiva passeggiata che dal forte di Michelangelo giunge ai muraglioni si potrà ammirare il fauno, protagonista della fontana alimentata con l’acquedotto già di Traiano.
L’acquedotto antico captava l’acqua da due sorgenti poste a 300 metri di altezza sul livello del mare, sulle pendici dei monti di Allumiere. Al termine del suo lungo viaggio, l’acqua, nei pressi di Vigna De Filippi, si riversava nel Castellum, che si trovava in posizione sufficientemente elevata per rifornire il centro di Centumcellae ed il porto in costruzione. Con il decadimento di Centumcellae, e il successivo abbandono, l'acquedotto smise di captare e condurre acqua. I lavori per ripristinare l'acquedotto furono impegnativi. Si dovettero rifare quasi completamente le condotte e gran parte delle strutture murarie ridotte in pessimo stato di conversazione. Quello che doveva essere un progetto di recupero divenne un'opera imponente quanto lo era stata quella voluta dall'imperatore romano. Per completare i lavori furono necessari dieci anni e l'arrivo di un nuovo pontefice, Clemente XI, grazie al quale finalmente l’acqua dei monti della Tolfa giunse nuovamente in città. Infine, a suggello dell'opera, Papa Benedetto XIV, nel 1740 volle sostituire una vecchia vasca con la fontana che oggi possiamo ammirare.