Un’icona tra le canne
La Chiesa sorge in corrispondenza di una curva della vecchia Via Settevene Palo, strada che dall’Aurelia conduce al borgo di Cerveteri. Fu edifica nel 1600 dove la tradizione vuole che sia stata ritrovata l’immagine della Madonna col Bambino nel canneto a bordo strada. Il ritrovamento fu accompagnato da una serie di miracoli dei quali però non si tramandano scritti ma numerosi ex voto custoditi all’interno della chiesa. Divenne sede di monaci agostiniani, che vi seppellivano i morti di malaria.
La chiesa presenta una struttura piccola, che gli conferisce un clima raccolto. E ‘costituita da un’unica navata, con copertura a capriate. Un'abside in stile barocco custodisce il venerato dipinto della Madonna. Nella navata si apre un secondo ambiente che ospita la penitenzieria, dove è collocata una raccolta di ex voto.
Nel 1636 lo stato della chiesa è descritto in cattive condiziono, fu dunque promosso un restauro tra il 1661 e il 1682. Durante questi lavori venne aggiunto il campanile, che ospita una campana che veniva suonata per richiamare i fedeli in occasione di funerali. Nel 1671 e il 1675, con licenza del cardinale Francesco Maria Brancaccio, fu costruito il romitorio per ospitare gli eremitani. Nel 1753 per un breve periodo venne chiamata “Santa Maria de Arudinientis”, per poi riprendere la denominazione attuale.