Una stazione di posta tra Roma e Civitavecchia
Questo Casale fortificato a pianta rettangolare è impreziosito da quattro torri merlate angolari, dalle quali probabilmente deriva il soprannome di Castellaccio. Siamo di fronte una stazione di posta, collocata lungo la via Aurelia Antica, posta esattamente a metà strada tra Roma e Civitavecchia. Riparo, sicuro punto di riferimento per i pellegrini, i corrieri e i viaggiatori che si trovavano a passare per l’Aurelia e avevano bisogno di rifocillarsi, dormire o cambiare i cavalli.
Presso l’archivio Odescalchi, un documento del XVVII secolo riporta il disegno del Casale che appare praticamente come è ora: Il fronte presentava già un portale bugnato ma privo ancora dello stemma nobiliare; le finestre erano poche. Infine le torri erano tutte rivestite ad intonaco. Il piano terra presentava un unico ingresso dal quale si diramavano le due grandi ali del corpo centrale e frontalmente la scala che accedeva al secondo piano, il grande annesso posteriore ancora non esisteva e le stanze delle torri erano accessibili soltanto dall’interno.
Durante tutto il Settecento Monteroni rimase in funzione sotto il controllo degli Odescalchi. Nel corso dell’Ottocento, per motivi non del tutto chiari, ebbe luogo un progressivo decadimento dell’edificio.
Nel 1857, con il completamento della deviazione di Via Aurelia verso Palo, eseguita per raggiungere più facilmente la settecentesca Posta Vecchia di proprietà degli Odescalchi, il casale di Monteroni perse il ruolo che aveva ricoperto negli ultimi due secoli e finì per assumere esclusivamente funzioni agricole, utilizzato da mezzadri e affittuari come residenza e locale di servizio. Ormai di dimensioni eccessive per gli scopi necessari, si preferì suddividerlo internamente in più vani per rendere indipendenti le varie parti.
Infine Il Castellaccio dei Monteroni a Ladispoli è stato utilizzato come set cinematografico nel 1959 da Monicelli per la parte finale de: La Grande Guerra.